All Inclusive per la famiglia

All Inclusive per la famiglia

Franco ha 16 anni e frequenta il Liceo Artistico; è un ragazzo attivo, spesso impegnato in attività pomeridiane. Ama lo sport e ha provato varie discipline, in particolare il judo che ha praticato con passione per 6 anni.

Purtroppo, gli orari dell’allenamento di judo non sono più compatibili con l’organizzazione della famiglia. Franco però a scuola ha scoperto l’atletica leggera: la varietà delle attività e la possibilità di sperimentarsi nella corsa, il salto in lungo, il vortex, lo hanno incuriosito.

All Inclusive Sport gli è stato consigliato dalla Medicina dello Sport di Reggio e si è confermato una scelta vincente: all’interno della squadra di Atletica Reggio a Montecchio Emilia, Franco ha conosciuto un’allenatrice attenta, accogliente e preparata, un bel gruppo di coetanei con cui fare sport, un ambiente sano e inclusivo… ed una affezionatissima tutor, Agnese, che Franco non vede l’ora di vedere, per ascoltare con attenzione i suoi consigli e regalarle sorrisi sinceri per tutta la durata dell’allenamento.

La mamma e il papà ci dicono che per loro è stato di grande sollievo che All Inclusive Sport si sia fatta carico di tutto: l’ascolto delle aspettative di Franco, l’analisi delle sue capacità, la selezione e gli accordi diretti con la società sportiva, la scelta e l’affiancamento del tutor fisso. Per un ragazzo con disabilità, fare sport non è sempre semplice: la famiglia che chiede informazioni sull’offerta sportiva si perde nei rivoli di una rete frammentata di enti e associazioni; le società sportive a volte rifiutano di accogliere il bambino nel gruppo, perché non sono strutturate o competenti in tema di disabilità. E così, dopo tanta fatica e qualche doloroso rifiuto, a volte la famiglia rinuncia.

Nel percorso con All Inclusive, la famiglia di Franco ha imparato che lo sport non è un fine a se stesso: l’atletica è il mezzo che gli permette di stare insieme agli altri ragazzi della sua età, crescere con loro, acquisire confidenza con il proprio corpo e divertirsi, senza dover subire lo stress delle competizione. E senza che la famiglia subisca le conseguenze di una strada percorsa in solitudine.